
Città di Caserta
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Il 23 maggio di 31 anni fa alle 17.58 allo svincolo di Capaci dell'autostrada Palermo-Punta Raisi la mafia uccideva con 500 kg di tritolo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani , Rocco Dicillo.
Una vera e propria dichiarazione di guerra di Cosa Nostra allo Stato, con il brutale assassinio di una delle figure più importanti e autorevoli nella lotta alla mafia, che assicurò alla giustizia molti dei vertici di questa terribile organizzazione criminale.
La rettitudine e il rigore di quest'uomo, il suo senso dello Stato e della difesa della Nazione dalle infiltrazioni mafiose sono stati e sono tutt'oggi un grande esempio soprattutto per i giovani e sono risultati decisivi per formare una generazione di magistrati e di uomini delle istituzioni che hanno continuato la battaglia contro le mafie, raggiungendo risultati eccellenti e contribuendo al miglioramento della società, soprattutto nel Meridione. Il sacrificio del giudice Falcone, della moglie e degli uomini della sua scorta ha rappresentato una delle più grandi tragedie per il nostro Paese ma anche un momento che ha segnato una svolta sotto il profilo dell'impegno civile per milioni di italiani.